Santuario della Cornabusa
Santuario della Madonna della Cornabusa
Accadde un giorno - ma qui la cronaca lascia spazio alla tradizione - che una pastorella sorda e muta, riparatosi in quest’antro con il suo piccolo gregge, trovò tra le rocce una statuetta raffigurante la Vergine Addolorata, forse lì dimenticata da qualche devoto, o volutamente lasciata a vegliare in quella grotta. Fatto sta che la ragazzina, al colmo della gioia e dell’eccitazione, corse in paese per gridare a tutti della sua inaspettata scoperta… Già, a “gridare”: perché miracolosamente la sua lingua si era sciolta, le sue orecchie si erano aperte. E tutto ciò avveniva, dice la voce popolare, nei primi anni del Quattrocento.
Vista della salita al santuario con la via crucis come si presentava prima della strada attuale.
Le pendici della valle non erano coperte dalla fitta vegetazione odierna, la legna veniva raccolta per gli usi domestici e per alimentare le carbonaie. Dove la pendenza lo consentiva si tenevano i prati per il pascolo e la fienagione, e nelle buone esposizioni le coltivazioni agricole quali i cereali, frutta e vigneti.